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martedì 4 gennaio 2011

Tra arte,musica e parole Valentina Gioia Levy presenta “Il ladro di palline di vetro”

Valentina Gioia Levy nasce a Roma il 29 maggio 1979, e si laurea in Studi Orientali alla Facoltà di Lettere e filosofie de La Sapienza. Si trasferisce a Parigi nel 2003 dove ha vissuto fino all’estate del 2010. Dopo il conseguimento del master biennale in Art Market Management all’Istituto di studi superiori E.AC. lavora in Francia nel campo dell’arte contemporanea, dove matura esperienze presso gallerie private, case d’asta, e nella direzione della comunicazione del Centro Pompidou.
Rientrata in Italia a settembre di quest’anno, pubblica il suo primo romanzo “Il ladro di palline di vetro” edito da Albatros. Il libro rappresenta il primo capitolo di una trilogia. Allo stesso tempo, vede finalmente luce l’album di musica pop di cui è interprete e autrice: Valentine’s Greetings, frutto di un lavoro iniziato nel 2008. Il disco è prodotto dall’etichetta indipendente romana Megasound Records.

                                       “Il ladro di palline di vetro”

Ogni biglia racchiude una storia per Riccardo Paradisi che sin da bambino è, senza che gli altri lo sappiano, un ladro di palline di vetro: grazie a quei piccoli oggetti  tondeggianti egli osserva il mondo, da cui si sente incompreso,  e lo riempie incessantemente delle sue fantasie. Ma quelle biglie, che servono al Ladro di palline di vetro bambino per mettere uno schermo fra la sua natura e la vita reale, grazie ad un incontro che gli cambierà la vita, finiranno, crescendo, in un cassetto.
Ed è allora che il Ladro di palline di vetro finirà di essere il semplice scrutatore-creatore di vite altrui per assaporare cosa vuol dire vivere davvero e intensamente ogni attimo della propria esistenza. Fantasioso e spontaneo, ricco di Poesia ma al tempo stesso accattivante, il “Ladro d palline di vetro” (Albatros, 2010), primo romanzo di Valentina G. Levy, è un libro da leggere tutto d’un fiato.
Riccardo Paradisi anche da adulto è uno “Strano” nel senso di “Atipico”. Quando era bambino nascondeva un segreto che gli procurava grande esaltazione: rubava biglie. Ma in quel gesto, per il piccolo ladro che approfittava della distrazione degli amichetti o del negoziante di turno, “non si trattava solo dell’ebbrezza d’infrangere una regola o di compiere un atto proibito. A farlo tremare d’emozione era la paura che il suo segreto venisse scoperto e che il suo universo fittizio racchiuso in una pallina di vetro venisse rivelato al mondo, riducendosi immediatamente in frantumi”. Era in quell’universo parallelo che il ladro di palline di vetro aveva conosciuto personaggi come “il Mafioso”, la “Donna Cannone”, “la Cubana”.
Del resto “il ladro di palline di vetro aveva sempre considerato inutile e dannoso intromettersi nella vita degli altri. In generale preferiva osservare la gente da lontano, interagendo con essa solo per esigenze di vita quotidiana” anche se in apparenza egli poteva saper essere alquanto comunicativo ed educato. “Il ladro di palline di vetro era da sempre convinto di essere profondamente diverso da tutto il resto del mondo e incapace di stabilire relazioni con gli altri basate sulla reciproca comprensione. Il suo vero io viveva nascosto nell’ombra e quello che tutti conoscevano, quello che viveva ogni giorno la sua vita era un impostore. Un ottimo impostore.
Ma un incontro tutto da scoprire, quello con “lo zio d’America“, avrebbe cambiato ogni prospettiva: da quel momento in poi la  vita di Riccardo Paradisi non sarebbe più stata come prima, ma soprattutto giorno dopo giorno non sarebbe mai stata uguale a se stessa. Grazie a quell’esperienza, a quell’incontro illuminante, racchiudere la collezione di 108 biglie trasparenti e colorate nel cassetto della cameretta parve al ladro di palline di vetro, ormai ragazzo, la cosa più giusta da fare.
Ed ecco che il bambino atipico si trasforma in un ragazzo atipico, in un adulto che non si limita a creare avventure con la mente, ma che le vive. Riccardo Paradisi è un bohemien, uno che vive alla giornata e che traspone le sue mille avventure in giro per il mondo in musica, in poesia. Riccardo Paradisi è un artista nel senso più anticonformista del termine.
Il Ladro di palline di vetro” è un romanzo che appassiona e che nella sua apparente semplicità nasconde immensi significati che portano il lettore a scoprire la poesia, o meglio la magia che può racchiudersi in una biglia e per trasposizione nel mondo. Per arrivare a capire come “quel ladro di palline di vetro che c’è in ognuno di noi” possa trasformare sogni ed aspirazioni in realtà, in vita vissuta.
Ve ne consiglio vivamente la lettura e magari fateci sapere cosa ne pensate.
Fonte: il recensore.com
                                         “Valentine’s Greetings”

Un album composto da dodici piacevolissimi brani di grande fruibilità che mescolano tonalità naive, testi leggeri e leziosaggini varie insieme ad atmosfere più intimiste dai toni più opachi. Il tutto interpretato da una vocina ingenuamente angelica che si fa a tratti estremamente provocante, con veri accenti da gattina bollente. Valentine’s Greetings”, prodotto da Megasound Roma, è stato realizzato in collaborazione con Gerardo Greco, con la partecipazione di Maurizio Catania alle percussioni, Gianluca Ferrante al basso, Miya Kazaoka al piano, Gianluca d’Alessio alla chitarra e dj Phella al sintetizzatore. 
Il disco ascoltato mentre si legge il libro (cosa che ho fatto io)aiuta ad amplificare e a "sentire" in miglior modo il personaggio principale e le sue avventure in giro per il mondo.

                                                              
In conclusione ho apprezzato moltissimo sia il disco che il libro e ringrazio la scrittrice di avermi fatto sognare,sorridere ed emozionare tra arte,musica e parole.

1 commento:

  1. Ciao!
    dove posso acquistare il libro?
    complimenti per il blog!
    Carla

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