lunedì 24 settembre 2012

Meme's jewels

Dagli orecchini ai portachiavi per finire alle collane, questa collezione è inspirata ad alcuni dei popolari personaggi  detti Meme ( in voga su Facebook) come Forever Alone, Guy Ok​​, Me Gusta, e LOL Face. 
Molti temi digitali e sociali si traducono in prodotti, come ad esempio Facebook e Twitter ed ora sembra che i Meme siano i prossimi a spopolare su T-shirt , tazze per la colazione e quant'altro. Questi simpatici accessori si possono acquistare QUI 
Non lasciateveli scappare!!!





 Roberto

venerdì 21 settembre 2012

APERTURA ALLA CREATIVITA'

Disegnare ad occhi chiusi...
Tutto cio' che e' Arte e' espressione pura del nostro essere.
Con questo Corso aiutiamo la nostra creativita' a sorridere ed
essere parte integrante di noi stessi aiutandoci a vedere oltre
senza nessun condizionamento.


Il link su facebook che presenta tutti i corsi






Francesca Benedetti nasce a Roma nel 1970.
All'età di 17 anni parte per New York con la sua famiglia e li' senza nessun preavviso prende vita un immenso amore per la fotografia.
Dopo aver conseguito il Diploma di Analista Contabile, decide di seguire il suo cuore e si scrive all'Istituto Europeo di Design.
Inizia così il suo meraviglioso viaggio verso questa grande passione.
Dopo la scuola inizia subito la sua carriera lavorativa e collabora con importanti Clienti che hanno creduto sempre in lei, alla sua capacità ed espressione artistica.
Dal 1997 ad oggi partecipa a diversi Concorsi Internazionali vincendo premi prestigiosi.
La mia passione per la fotografia nasce dalla necessita' di abbracciare il Mondo –spiega– la mia anima respira attraverso i miei scatti.
Quando ero bambina fissavo per ore e ore le immagini nelle riviste, stavo li' ad aspettare che la pagina del giornale prendesse vita.
La fotografia è sognare, liberare i canali verso una visione apparente.
Tutto è diverso.
Il mondo parallelo visto con altri occhi...la mia vita...il mio respiro...le mie ali...la mia sensibilità...
tutto si scatena e prende forma magicamente in una fotografia.
In continua evoluzione oggi Francesca è impegnata in diversi progetti da lei ideati.


Photographer Francesca Benedetti

giovedì 20 settembre 2012

“Visioni” Mostra Fotografica di Sandro Frinolli Puzzilli


Le  Scuderie Estensi, con il Patrocinio del Comune di Tivoli, presentano “Visioni” Mostra Fotografica di Sandro Frinolli Puzzilli dal 06 al 12 Ottobre 2012.
Il Vernissage ci sarà sabato 06 Ottobre alle ore 18,00.
La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 16,30 alle 19,30
Ingresso libero
Info 338 14 38 166

Intervista con Sandro:
Dopo tanti anni di carriera per la prima volta esponi a Tivoli, la tua città natale, come mai non prima? E cosa significa per te tornare nel luogo delle tue origini?
Le Scuderie Estensi rappresentano una location davvero lusinghiera per un artista, inoltre esporre a Tivoli è un occasione invitante per mostrare una parte di me non ancora manifestata nel periodo che ci vivevo.

Come scegli i soggetti da interpretare per le tue opere fotografiche?
Da sempre sono stato vicino alla natura e l’ambiente, di conseguenza i soggetti li ho sempre cercati in contesti dove la natura predomina sull’urbanizzazione e la presenza dell’uomo è meno evidente. Considero gli spettacoli offerti dalla natura di gran lunga più interessanti e stupefacenti di qualsiasi opera realizzata dall’uomo. E’ fonte inesauribile di spunti e concetti visivi, nonché imponente riserva di forme e materiali. Appunto partendo da un materiale vado alla ricerca del suo vocabolario formale e cerco di raccontarlo esaltando le sue forme e tonalità, nel tentativo di esprimere il mio punto di vista su un soggetto che la creazione lo ha già fornito di una propria bellezza estetica.   

Dopo tante esperienze nella fotografia “tradizionale”, moda, natura, viaggi, come mai questa immersione in un genere completamente differente dai canoni classici?
Mi sono preso la libertà di tradire la fotografia classica per parlare del presente, il mio, quello interiore, al riparo dalle abitudini quotidiane che frequentemente allontanano dal nostro vero io. Rimane immutato l’amore e il rispetto per il tradizionale, ma sentivo il bisogno di tuffarmi in un progetto nuovo, che mi permettesse di indagare apertamente e senza filtri dentro me per tramutare in immagini i pensieri, desideri, timori e tutte le sensazioni che emergono in maniera latente davanti ad una scena o un immagine. In altre parole, cerco di trasporre in esperienze visive le reazioni che la mente macina senza sosta ma, troppe volte, lasciate silenti per via della poca abitudine ad interpretarle.

Quanto conta nell’arte fotografica, uno strumento come il foto-ritocco? Che rapporto hai con questa tecnologia?
Con l’avvento del digitale, la fotografia si è trovata costretta ad allearsi con i programmi di foto-ritocco, tutto ciò che riguarda la post-produzione e prima veniva fatto in laboratorio o in camera oscura, ora si svolge davanti il PC e tutti i fotografi, favorevoli e contrari, sono stati forzati a familiarizzare e specializzarsi con il nuovo metodo. Per quanto mi riguarda, il passaggio al digitale, l’ho vissuto da subito come un ulteriore possibilità di indagare nelle rappresentazioni fotografiche appassionandomi ai software di fotoritocco, considerandoli opportunità illimitate per dare ulteriore spazio a creatività ed immaginazione.

C’è una tua opera alla quale sei più legato rispetto a tutte le altre?
Difficile dirlo, indubbiamente ce ne sono alcune alle quali sono più vicino affettivamente e artisticamente, tra queste si sono sicuramente “Urlo di ghiaccio”



e “Donna braccia aperte”,



 mentre della nuova serie “Pegaso”


e “Atena”.


Confesso, però, che nel tempo la risposta degli osservatori, in termini di opinioni e preferenze, ha avuto il suo peso e mi ha permesso di apprezzare maggiormente alcune fotografie che in origine non annoveravo tra le preferite. Ritengo che, pur mantenendo il proprio carattere e gusto artistico, la contaminazione operata dai gusti altrui può veicolare verso una più ampia veduta estetica, fornendo ulteriori spunti e inaspettate riflessioni interpretative. 

Quali sono gli elementi che catturano la tua attenzione e i tuoi click  quando esci con la fotocamera?
Non sono il tipo che esce di casa con la macchina fotografica senza un’idea e una metà ben precisa. Di solito parto sempre da un progetto studiato a tavolino per poi realizzarlo nel tempo, in diversi luoghi e in diverse uscite. Il progetto è figlio di un idea costituita in più fasi e sviluppata nel tempo, dopo aver fatto ricerche e indagini sul soggetto, i luoghi adatti, la stagione e gli orari migliori per la luce, insomma una serie di fattori che mi permettono, in fase di ripresa, di concentrarmi unicamente sul linguaggio espressivo e la effettiva realizzazione delle mie fotografie.

Ti sento parlare di progetti e quasi mai di singole fotografie. Cosa significa?
Una fotografia è il prodotto finale da mostrare che, per una serie di motivi tecnici e canoni compositivi, diventa la sintesi rappresentativa di un lungo lavoro nel quale hanno transitato e convogliato idee ed energie, ma dietro c’è il progetto, l’idea madre, la ricerca dell’artista che si concretizza con una serie di immagini.
L’inevitabile step successivo, anche se “doloroso” per l’autore, è la selezione degli scatti realizzati. Scegliere in mezzo ad una serie di fotografie, spesso di simile valore tecnico ed emotivo, per arrivare alle poche foto che rappresenteranno l’intero progetto, è il faticoso frutto di lunghe e indecise valutazioni.

Come rispondi alla evidente intenzione dei media di usare la fotografia come strumento di comunicazione commerciale. 
La fotografia non è solo questo. Non deve avere necessariamente un fine utilitaristico facendo da contenitore ai messaggi commerciali o stare relegata nel fornire documenti dell’accaduto. Nella sua evoluzione naturale si è creata una dimensione propria e, come le altre forme di espressione, riesce ad esprimere un suo linguaggio artistico.

Il futuro?
Rimanere al centro del mio personale dibattito artistico senza posizionare prerogative o vincoli che, suggeriti dai riconoscimenti ottenuti, rischiano di trasformare un piccolo successo in un grande stallo. Troppi artisti si crogiolano sulle affermazioni e, per paura di voltare le spalle al risultato raggiunto, continuano sullo stesso genere diventando col tempo ripetitivi e noiose copie di se stessi. “Visioni”, il mio ultimo lavoro, è un prodotto recente della mia evoluzione artistica e continuerò ad alimentarlo, ma in mente ho già nuove idee e piani di lavoro.



Patrizia

martedì 18 settembre 2012

L'arte digitale di Michael O!

Pochi artisti sanno dominare il mezzo digitale come Michael Oswald in arte Michael O!

Ed ecco che dalla foto in bikini con martello e scalpello si arriva a una figura femminile che si scolpisce dalla pietra.



L'artista che ha uno stile unico, trasforma anonimi ritratti fotografici in incredibili opere d'arte digitali.

Michael inizia i suoi lavori con una seduta fotografica in cui scatta fino a 400 foto del soggetto che lo ha interessato. Poi passa all'elaborazione al computer in cui usa lo schermo del PC come fosse la tela di un dipinto.

L'artista si è raccontato così sul suo sito: "Fatta eccezione per la foto originale, tutto il mio lavoro è esclusivamente sul computer, utilizzando la conoscenza delle tecniche digitali e le abilità artistiche tradizionali che ho acquisito negli anni".











Patrizia




sabato 8 settembre 2012

Ana Locking Spring/Summer 2013

La Primavera / Estate 2013 uomo di Ana Locking è intitolata 'The Talk.' L'abbigliamento maschile si reinventa in una sfilata eclettica e semplicemente elegante.
Questa splendida collezione prende spunto dai colori vivaci della cultura africana accompagnata da tessuti di lusso e accessori con un risultato culturalmente chic.
La raccolta 'The Talk' emana un'eleganza indossabile senza perdere il senso unico dei dettagli e di una eclettica personalità.








Roberto

giovedì 6 settembre 2012

Louboutin vince contro YSL:la suola rossa è solo sua


La corte d'appello di Manhattan ha dato ragione allo stilista francese Christian Louboutin che, nell'aprile 2011, aveva fatto causa a Yves Saint Laurent per presunte violazioni di brevetti legati alle iconiche suole rosse delle scarpe da donna con tacco alto. Si tratta però di una vittoria a metà: il giudice, dice il Wall Street Journal, ha riconosciuto a Louboutin la tutela dei diritti, ma solo se la suola contrasta con il resto della scarpa (quindi non se le scarpe sono rosse).

La causa era partita quando la casa di moda rivale aveva presentato una linea di scarpe di un solo colore (rosso appunto), di una tonalità identica al "china red" introdotto da Louboutin nel 1992.







La scarpa dalla suola rossa è da anni un must nel guardaroba delle star, tanto che Jennifer Lopez le ha addirittura dedicato un brano, intitolato per l'appunto 'I love my Louboutins' 







"La suola rossa è come un fazzoletto che la donna elegante lascia cadere
se ha visto un uomo che la attrae"
(Christian Louboutin)


www.repubblica.it

mercoledì 5 settembre 2012

Power Dance


Il fotografo tedesco Geraldine Lamanna è stato in grado di catturare dei ballerini mentre effettuano dei salti incredibili e lanciano del gesso . Tutto questo prende il nome di Dance Power.


La polvere aggiunge una fluidità alla fotografia che complementa la coreografia ballerini. Il gesso consente ai ballerini di  estendere i loro movimenti di là di ciò che è umanamente possibile.

Uno degli aspetti migliori di queste fotografie è la gioia che è immediatamente evidente sui volti dei danzatori  ed oltre a rappresentare al meglio l'arte del balletto ha un enorme e meraviglioso effetto visivo.








Roberto

sabato 1 settembre 2012

Freedom



Volevo creare una scultura che chiunque, indipendentemente dal proprio contesto, potesse guardare e percepire immediatamente l'idea di qualcuno che lotta per liberarsi.




Tutti hanno bisogno di uscire da qualche situazione, che si tratti di una lotta interiore o di una circostanza contraddittoria, e di essere liberi.








Zenos Frudakis, “Freedom”- Philadelphia